Cosa fare contro chi blocca il posto di ricarica?
Nelle stazioni di ricarica interessanti, i conducenti di auto elettriche si imbattono spesso in una pratica frustrante: i posti di ricarica sono occupati da veicoli a combustione o da veicoli plug-in collegati solo per finta che impediscono ad altri clienti di ricaricare. In questo articolo del blog vi spieghiamo quali possibilità hanno a disposizione i proprietari fondiari in questi casi e cosa stiamo facendo al riguardo.
Chi ricarica spesso la propria auto elettrica in luoghi pubblici avrà sicuramente già incontrato il problema. Soprattutto nelle stazioni che hanno nei dintorni un’offerta interessante, come un ristorante o un negozio, i posti di ricarica per le auto elettriche sono ripetutamente bloccati da veicoli che non li utilizzano per la ricarica.
Questo vale non solo per i veicoli a combustione, ma anche per i veicoli plug-in che sono collegati solo per finta o che rimangono collegati a lungo anche dopo che il processo di ricarica è terminato. Un’altra curiosità sono i raduni notturni di appassionati di tuning che talvolta si svolgono presso le stazioni di ricarica GOFAST, poiché le loro auto possono essere perfettamente messe in mostra sui social media sotto la luce blu scintillante. Qualunque siano le ragioni, è sempre fastidioso e contrario agli interessi sia dei gestori che degli utenti. |
Qual è la situazione giuridica?
Purtroppo, non è affatto semplice porre fine a questa pratica. In primo luogo, la polizia è autorizzata a emettere multe solo per i parcheggi pubblici. Per contro, molte stazioni di ricarica pubbliche si trovano su fondi privati, dove né la polizia né i proprietari del terreno possono emettere multe per parcheggio. Esistono comunque diverse soluzioni per agire contro i veicoli parcheggiati in modo illecito su una proprietà privata. Una misura comunemente adottata è l’emissione di un’indennità d’inconvenienza da parte dei proprietari del fondo o dei titolari di diritti reali (ad esempio, i locatari). Queste indennità vengono spesso richieste da società di sorveglianza incaricate e ammontano generalmente a circa 50 franchi. Se il parcheggio è urgentemente necessario, il proprietario può anche incaricare, a proprie spese, un servizio di rimozione con carro attrezzi. I costi possono essere successivamente richiesti al trasgressore, con il rischio di un lungo procedimento civile nel caso in cui questi rifiuti di pagare. In presenza di un divieto giudiziario e di una relativa segnaletica o marcatura, il proprietario ha anche la possibilità di presentare una denuncia alla polizia.
I clienti che non possono ricaricare la propria auto elettrica a causa di un posto di ricarica bloccato, tuttavia, non sono autorizzati a prendere iniziative personali, come bloccare il veicolo trasgressore o addirittura farlo rimuovere.
Situazione di dilemma per i proprietari fondiari
Anche se i proprietari fondiari dispongono di diverse opzioni d’azione, queste comportano sempre un certo impegno e rischi, sollevando la questione della proporzionalità. Inoltre, c’è un altro motivo per cui, nella pratica, si interviene talvolta in modo poco deciso contro il blocco dei posti di ricarica. Dato che anche i posti di ricarica sono generalmente preziosi parcheggi per i clienti, i proprietari dei fondi si trovano in una situazione di dilemma riguardo alle sanzioni per chi blocca i posti di ricarica. Da un lato, desiderano offrire un valore aggiunto ai conducenti di auto elettriche, ma dall’altro non vogliono allontanare i loro clienti con auto a combustione infliggendo loro una «multa di parcheggio». Finché le auto elettriche rappresentano ancora una chiara minoranza nel panorama stradale, è prevedibile che molti proprietari fondiari evitino di adottare misure più severe contro chi blocca i posti di ricarica. Nel lungo periodo, però, questa dinamica potrebbe invertirsi.
Con tassa di blocco e un pizzico di umorismo
Come locataria direttamente interessata, GOFAST ha naturalmente anche un grande interesse a che le postazioni di ricarica vengano occupate esclusivamente durante il processo di ricarica. Dopo un’ora, ossia quando un’auto elettrica con capacità di ricarica rapida ha sicuramente accumulato abbastanza energia, applichiamo una tassa di blocco di 25 centesimi per minuto. Questa tassa aggiuntiva ha lo scopo di garantire che anche i conducenti di auto elettriche liberino il posto di ricarica per i clienti successivi.
Questa tassa di blocco si applica logicamente solo alle auto che hanno effettivamente prelevato energia dal punto di ricarica. Negli altri casi, al momento, ci affidiamo principalmente all’impiego del «soft power».Per segnalare con un pizzico di umorismo la violazione a chi blocca uno dei nostri punti di ricarica rapida con la propria auto, abbiamo creato delle cartoline con vari soggetti che i nostri collaboratori del servizio esterno possono infilare sotto il tergicristallo dei veicoli interessati (disponibile solo in tedesco e francese). Con questo gesto quotidiano, sensibilizziamo ogni giorno qualche utente della strada in più sulla problematica. |